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Esportare subfornitura in Germania

subfornitura

All’interno di un mercato sempre più competitivo, le piccole e medie imprese italiane possono trarre beneficio dalla stipulazione di contratti di subfornitura internazionale.

In questo articolo, abbiamo raccolto le principali cose da sapere sull’argomento.

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1. Che cosa vuol dire subfornitura

In linea generale, per subfornitura si intende una delega della produzione da parte di un’azienda (committente) a un’altra impresa (subfornitore).

Nello specifico, attraverso questa modalità, un’azienda committente decide di avvalersi del supporto produttivo di un’impresa esterna per completare il proprio ciclo produttivo.  

Per evitare abusi, questo rapporto è regolamentato da un contratto, sottoscritto da entrambe le parti e stipulato in forma scritta a pena di nullità.

All’interno di questo contratto devono essere definiti alcuni elementi:

  • i requisiti del bene o del servizio richiesto dal committente;
  • il prezzo della prestazione;
  • i termini e le modalità di consegna e pagamento.

2. Tipologie di subfornitura

Nell’ambito della subfornitura, la l. 192/1998 (art. 1) individua due tipologie di subfornitura:

  • subfornitura di lavorazione: il subfornitore riceve dall’azienda committente dei prodotti semilavorati, o materie prime, sulle quali è necessario effettuare delle lavorazioni;
  • subfornitura di prodotto: il subfornitore produce prodotti o servizi, destinati ad essere incorporati nel ciclo produttivo dell’azienda committente.

3. Fornitura e subfornitura: le principali differenze

La subfornitura è regolamentata da un contratto che vincola entrambe le parti (committente e subfornitore) a rispettare quanto firmato.

Nello specifico, il subfornitore è tenuto a produrre il bene secondo caratteristiche e dimensioni ben precise, stabilite dal committente.

Al contrario, la fornitura implica più semplicemente l’acquisto di prodotti standardizzati, offerti sul mercato da un’azienda.


4. L’Unione Europea e la subfornitura

Sin dalla sua formazione, l’Unione Europea ha spesso valorizzato la subfornitura. Difatti, sono state portate avanti diverse iniziative volte a migliorare la trasparenza nel mercato della subfornitura.

All’interno dell’Unione Europea, il concetto di subfornitura mantiene le sue principali caratteristiche.

Nello specifico, si parla di un contratto di subfornitura internazionale quando un’azienda committente (main contractor) commissiona ad un’altra impresa (subcontractor) la produzione di prodotti o servizi, utili per la propria attività di produzione.


5. Perché esportare subfornitura

Le piccole e medie imprese italiane, che lavorano nell’ambito delle lavorazioni meccaniche, sono in genere caratterizzate da una clientela costituita da alcune aziende (configurate come committenti).

Al tempo stesso, data la crescente competizione all’interno dei mercati, può accadere che le aziende committenti riducano i volumi d’acquisto, aprendosi anche ad altre soluzioni (produzione interna, o ricerca di nuovi subfornitori meno costosi).

Questa situazione pesa ovviamente sulle piccole e medie imprese italiane e sul loro fatturato. Di conseguenza, la subfornitura internazionale si pone come una valida strategia.


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Fonti:

Mellone C., Il contratto di subfornitura.

Ferrante N., Il contratto di subfornitura.

Mangia G. (2006), Un’analisi Organizzativa del Business System aeroportuale, FrancoAngeli.

Galbusera P.P (2018), Esportare in 7 mosse. Guida per piccole imprese che vogliono vendere all’estero, GuerinNext srl.

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