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Brevetto unico Europeo. Che fine ha fatto il progetto sul brevetto unico comunitario?

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Un nuovo accordo sul brevetto europeo é stato raggiunto nel giugno 2012 dalla Commissione giuridica del Parlamento Europeo riunitasi a Parigi.

E’ stato finalmente raggiunto, nel giugno 2012, l’accordo sul Brevetto Europeo dalla Commissione giuridica del Parlamento Europeo riunitasi a Parigi.

Parigi è stata designata come sede centrale del Tribunale. La competenza per il settore ingengeristico-metalmeccanico è stata affidata alla Germania (Monaco di Baviera ) e nell’ambito chimico-farmaceutico alla Gran Bretagna (Londra), con l’obbiettivo di garantire l’elevato livello della natura specialistica dei brevetti.

COSA CAMBIA OGGI?

Per ora, è ancora necessaria l’approvazione definitiva della proposta da parte del Parlamento Europeo e del Consiglio Europeo, che si attende a breve.

Intanto, si attende per dicembre 2012 la pronuncia della Corte di Giustizia Europea nell’ambito della causa promossa da Italia e Spagna per ottenere l’annullamento della decisone del Consiglio dell’Unione europea del 10 marzo 2011 (2011/167/Ue), che ha autorizzato gli stati membri a procedere con una cooperazione rafforzata per giugere all’approvazione del progetto relativo al brevetto europeo. L’attivazione della procedura di cooperazione forzata da parte dei Paesi membri è stata resa necessaria a seguito del diniego al progetto opposto da Italia e Spagna, contrarie al trilinguismo imposto sulla procedura per la concessione dei brevetti europei.

COSA CAMBIERA’ CON L’APPROVAZIONE DEFINITIVA?

1) Con la presentazione di un’unica domanda (in una delle tre lingue stabilite: tedesco, francese e inglese), sarà possibile ottenere un brevetto valido in tutti i paesi della Comunità Europea che hanno aderito all’accordo (restano quindi escluse Italia e Spagna).

2) Ci sarà una riduzione dell’80% dei costi sostenuti dalle imprese, perchè non si dovranno aggiungere le ulteriori spese per l’estensione di validità ai vari livelli nazionali.

3) Il brevetto godrà di una maggiore tutela giudiziaria anche a livello europeo.”

Pagina a cura dell’avvocato Silvana Barrocu.

www.avvocatobarrocu.eu

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