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Italia e Germania vogliono rafforzare l’Europa

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In occasione del 60° anniversario dei Trattati di Roma del 1957 si sente il bisogno adesso di una nuova strategia industriale a livello europeo. Per raggiungere tale scopo Italia e Germania si presentano come firmatarie di un appello rivolto direttamente al Commissario europeo per il Commercio Cecilia Malmström, come riporta Il Sole 24 Ore nel suo articolo relativo al mercato cinese dell’High-tech del 15 Febbraio 2017.

A questa iniziativa che vede Italia e Germania schierate in prima linea si è unita successivamente la Francia: obbiettivo di tale asse risulta essere la difesa dell’industria europea nei confronti delle potenze extraeuropee.

Qual è la situazione attuale dell’Europa?

L’Europa ha la necessità di avere dei punti fermi. Questo bisogno trova le sue cause nella particolare instabilità del periodo che stiamo vivendo: come già trattato anche nelle nostro news questa caratteristica è dettata principalmente dalla Brexit, evento fondamentale del 2016, ma anche dagli intenti protezionistici di Trump. Non solo, l’intero 2017 verrà caratterizzato poi da elezioni in molti dei più importanti stati europei, tra cui la Germania. Possibile quindi l’apertura verso nuove direzioni o modifiche in senso economico.

In questo periodo di instabilità è doveroso attuare delle strategie in vista della potenza delle industrie extraeuropee, in particolare USA, Cina e Hong Kong. Particolare attenzione va data agli stati del Sudest asiatico: si calcola infatti che è sempre in aumento il numero delle aziende che vengono acquistate da questi colossi. Secondo le opinioni delle aziende dei tre grandi paesi manifatturieri europei i rischi cui l’Europa andrebbe incontro sono molteplici:

  • Scomparsa del Know How: con l’acquisizione di aziende europee da parte di stati quali Cina e Hong Kong, andrebbero a perdersi competenze e conoscenze fondamentali per lo sviluppo della manifattura in Europa.
  • Diretta conseguenza di un’acquisizione di tal genere è la perdita di competitività interna fra i singoli stati europei, portando ad un calo degli investimenti esteri in entrata.
  • Minore indipendenza: l’Europa dovrebbe render conto per il settore dell’industria, uno dei più importanti soprattutto a livello dell’export, ad altri stati, perdendo quindi una propria autonomia. Si parla di stati in cui sono già presenti notevoli barriere che complicherebbero l’attuale sviluppo industriale europeo.

Già nell’Agosto del 2016 nella conferenza economica italo-tedesca tenutasi a Maranello, i capi di governo dei rispettivi stati avevano accennato ad un asse bilaterale comprendente le due nazioni, come punto di partenza per una ripresa economica.

Come vuole muoversi adesso l’Europa?

In attesa di un supporto e di una tutela nei confronti degli investimenti esteri, nel Febbraio 2017 Germania, Italia e Francia sono firmatarie di un appello, indirizzato direttamente a Cecilia Malmström, commissario europeo per il commercio, che mira ad un rilancio della politica industriale europea. Per Carlo Calenda, ministro italiano dello Sviluppo, Brigitte Zypries, ministra tedesca dell’Economia e Michel Sapin, ministro delle Finanze francesi, è importante adesso tutelarsi e cercare stabilità fra i paesi con già forti legami commerciali.

In ottica di questo rafforzamento numerosi sono i progetti fra le nazioni prese in causa, si legga anche l’articolo sulla collaborazione italo-tedesca nell’ambito di Industria 4.0. Industria e High-tech sono i settori su cui questa rinascita punta particolarmente: le aziende italiane devono essere pronte a cogliere un momento che può rivelarsi positivo per il loro sviluppo e protendere verso un’espansione a livello europeo; la Germania e l’Italia, iniziatrici di questo appello, possono ancora quindi vedersi come due valide alleate nel mondo dell’industria.

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